Passa ai contenuti principali

Tappeti e moquette per la sala delle comunità neocatecumenali

Tappeti e moquette per la sala delle comunità neocatecumenali sono un componente indispensabile, ma che non è stato inventato dagli iniziatori del Cammino Neocatecumenale.
tappeto e moquette comunità neocatecumenali

La celebrazione della Pasqua cristiana affonda le proprie radici nella celebrazione della Pasqua ebraica. I Vangeli ci testimoniano come fosse importante, per Gesù e per il popolo ebraico che il luogo per la celebrazione della Pasqua fosse ben preparato. Riporta, infatti, il Vangelo di san Marco:
Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua. (Marco 14,12-17).

Qual è il significato del tappeto?

In una catechesi per gli ostiari delle comunità neocatecumenali, Kiko parla anche del significato di preparare la sala per la celebrazione con i tappeti:  vedendo la sala coperta di tappeti [il fratello della tua comunità, n.d.A.] sa che appartiene a Dio e non al mondo. I tappeti riflettono al tempo stesso l’appartenenza. Tutti i re hanno tappeti nei loro palazzi, sono ornati con tappeti, e quando il re è venuto a fare una visita, a mettere piede fuori dal palazzo si stendeva un lungo tappeto che impediva ai piedi di restare contaminati come le persone mondane.

Perché si usano tappeti e moquette nel Cammino Neocatecumenale? 

Tappeto e moquette sono un segno per chi partecipa alla celebrazione, che non appartiene al mondo. La sua vita è stata riscattata a caro prezzo con il Sangue di Gesù Cristo, egli è figlio di Dio, e in forza del Battesimo ha ricevuto la partecipazione alla stessa natura divina.

Tra gli aspetti architettonici e l’attenzione ai segni liturgici i tappeti e la moquette assolvono al compito preciso di aiutare il fedele a vivere la celebrazione della parola o la celebrazione dell’eucaristia, come liturgia celeste. L’importanza del loro utilizzo non è esclusivamente sottolineare i fuochi liturgici (sede, ambone, mensa, cero pasquale, fonte battesimale, icona della Vergine Maria), ma distesi per tutta la sala, sotto i piedi di ciascun fratello, ne evidenziano la dignità regale, profetica e sacerdotale e l’essere invitato alle nozze dell’Agnello.

La partecipazione alle celebrazioni, penetrandone sempre meglio il significato grazie ai segni liturgici, non aliena l’uomo, ma lo aiuta ad umanizzarsi sempre di più (cfr. Romano Guardini, Formazione liturgica).

domus galilaeae cammino neocatecumenale moquette

Tappeti e moquette non sono, dunque, alternativi, ma complementari nell’utilizzo a servizio dei fratelli.

tappeti sede ambone mensa neocatecumenale

Commenti

Post popolari in questo blog

Il pane azzimo per la celebrazione delle comunità neocatecumenali

Le comunità del Cammino Neocatecumenale per la celebrazione Eucaristica utilizzano pane azzimo, di forma circolare che viene spezzato e distribuito per la comunione. L’art. 13 dello Statuto, approvato in via definitiva nel 2008, prescrive che il gruppo di preparazione per la celebrazione Eucaristica provveda, tra le altre cose necessarie, anche al pane, che secondo le norme canoniche “deve essere esclusivamente di frumento, confezionato di recente e azzimo, secondo l’antica tradizione della Chiesa latina”. Il pane infatti viene preparato il giorno stesso della celebrazione, dai fratelli della stessa comunità neocatecumenale che possono, inoltre, comunicare sotto le due specie. Il Concilio ha permesso, infatti, in alcuni casi la Comunione sotto le due specie, con la quale, grazie alla forma più chiara del segno sacramentale, si ha modo di penetrare più profondamente il mistero al quale i fedeli partecipano. Lo Statuto del Cammino prevede che in ogni celebrazione nell’itinerario di

La Vergine del Cammino di Kiko Arguello

L'icona della Vergine con il bambino fu dipinta da Kiko nel 1973, ispirandosi ad una riproduzione in bianco e nero della Kikkotissa tratta da un libro di icone russe. La raffigurazione della Madonna col bambino è diventata negli anni l’immagine iconografica del Cammino Neocatecumenale. In essa, come vedremo, è contenuta l'indicazione di cosa la vita cristiana in comunità. Riproduzione dell'originale icona L'icona della Kikkotissa è venerata e conservata nel monastero di Kikko, nell'isola di Cipro. Secondo la tradizione è stata dipinta da san Luca l'evangelista, che effettivamente conobbe la Vergine Maria e dalla quale sentì i racconti dell'infanzia di Gesù. Nell'icona dipinta da Kiko, come nella Kikkotissa, la Vergine Maria e Gesù hanno lo sguardo rivolto a sinistra, verso i peccatori (caproni) come descritto nel giudizio finale del vangelo di Matteo, capitolo 25, 31-33, come ad indicare la missione della Vergine Maria e del Cristo di salvare i p

Candeliere a nove bracci Roveto e Menorà

Il candeliere nella versione Roveto Tra gli arredi per la celebrazione dell’Eucaristia c’è il candelabro a nove braccia il cui significato merita di essere conosciuto, perché intrinsecamente legato al piano di salvezza avviato con il popolo d’Israele e compiuto in Gesù Cristo. Il candelabro della festa delle luci Il candelabro a nove braccia viene utilizzato nella liturgia ebraica della festa di Hannukkà, denominata festa delle luci, che è la festa della luce di Dio e di Israele, che vive in mezzo alle persecuzioni e alle tenebre del mondo. Il significato profondo della festa è che Dio è la luce che vince le tenebre del paganesimo e dell’idolatria. In essa si celebra il miracolo della riaccensione della menorà del Tempio di Gerusalemme dopo la riconquista dei Maccabei. Il ritrovamento miracoloso di un vasetto d’olio che sarebbe stato sufficiente per un giorno e che invece ne durò otto. Per questo la festa di Hannukkà si celebra per otto giorni. In sostanza la festa d