Le comunità del Cammino Neocatecumenale per la celebrazione Eucaristica utilizzano pane azzimo, di forma circolare che viene spezzato e distribuito per la comunione. L’art. 13 dello Statuto, approvato in via definitiva nel 2008, prescrive che il gruppo di preparazione per la celebrazione Eucaristica provveda, tra le altre cose necessarie, anche al pane, che secondo le norme canoniche “deve essere esclusivamente di frumento, confezionato di recente e azzimo, secondo l’antica tradizione della Chiesa latina”.
Il pane infatti viene preparato il giorno stesso della celebrazione, dai fratelli della stessa comunità neocatecumenale che possono, inoltre, comunicare sotto le due specie. Il Concilio ha permesso, infatti, in alcuni casi la Comunione sotto le due specie, con la quale, grazie alla forma più chiara del segno sacramentale, si ha modo di penetrare più profondamente il mistero al quale i fedeli partecipano. Lo Statuto del Cammino prevede che in ogni celebrazione nell’itinerario di iniziazione cristiana, si possa comunicare sotto le due specie.
Perchè le comunità neocatecumenali utilizzano il pane e non le ostie?
L’Ordinamento Generale del Messale Romano è una introduzione liturgica, teologica e pastorale sulla Messa. In esso sono anche specificati i segni della celebrazione, tra questi anche il pane azzimo per la celebrazione.In tutto l’Ordinamento Generale del Messale Romano (III Edizione) si parla di pane (52 volte) e 34 di ostia/e. La numerosità di per sé non è indicativa per una scelta preferenziale.
L’introduzione al Messale però si premura di specificare che “la natura di segno esige che la materia della celebrazione eucaristica si presenti veramente come cibo. Conviene quindi che il pane eucaristico, sebbene azzimo e confezionato nella forma tradizionale, sia fatto in modo che il sacerdote nella Messa celebrata con il popolo possa spezzare davvero l’ostia in più parti e distribuirle almeno ad alcuni dei fedeli. Le ostie piccole non sono comunque affatto escluse, quando il numero dei comunicandi o altre ragioni pastorali lo esigano. Il gesto della frazione del pane, con cui l’Eucaristia veniva semplicemente designata nel tempo apostolico, manifesterà sempre più la forza e l’importanza del segno dell’unità di tutti in un unico pane e del segno della carità, per il fatto che un unico pane è distribuito tra i fratelli”.
La frazione del pane
Il gesto della frazione del pane, compiuto da Cristo nell’ultima Cena, che sin dal tempo apostolico ha dato il nome a tutta l’azione eucaristica, significa che i molti fedeli, nella Comunione dall’unico pane di vita, che è il Cristo morto e risorto per la salvezza del mondo, costituiscono un solo corpo (1 Cor 10,17).Cristo infatti prese il pane e il calice, rese grazie, spezzò il pane e li diede ai suoi discepoli, dicendo: «Prendete, mangiate, bevete; questo è il mio Corpo; questo è il calice del mio Sangue. Fate questo in memoria di me». Perciò la Chiesa ha disposto tutta la celebrazione della Liturgia eucaristica in vari momenti, che corrispondono a queste parole e gesti di Cristo.
Infine IGMR prescrive che “Con la massima cura si conservino in perfetto stato il pane e il vino destinati all’Eucaristia; si badi cioè che il vino non diventi aceto e che il pane non si guasti o diventi troppo duro, così che solo con difficoltà si possa spezzare.
I Papi celebrano con il pane azzimo
Negli anni molti vescovi e cardinali hanno celebrato per le comunità neocatecumali con il pane azzimo. San Giovanni Paolo II conobbe il Cammino Neocatecumenale da pontefice e ha celebrato in alcune occasioni con i giovani e poi nella tenda del centro internazionale neocatecumenale a Porto San Giorgio. Anche Joseph Ratizinger celebrò da cardinale nella Cappella del Seminario Redemptoris Mater di Roma.La ricetta per il pane azzimo
Preparare il pane per la celebrazione non è solo una questione di tecnica. Il tempo della preparazione è un tempo opportuno per pregare e prepararsi all'Eucaristia. Si sta preparando la materia per la celebrazione, non una pagnotta qualunque.
Materiale necessario per preparare il pane azzimo per la celebrazione:
- un forno;
- la Bibbia di Gerusalemme;
- una bilancia;
- farina setacciata (almeno 300 grammi);
- acqua calda, non bollente (almeno mezzo bicchiere: 50 grammi);
- una teglia;
- carta forno;
- un coltello per le incisioni;
- panno pulito per il trasporto.
Per preparare il pane azzimo:
- accendere il forno a 180/200 gradi, in base al proprio forno;
- mentre ci si lava le mani leggere il Salmo 26 (25) - Preghiera dell'innocente;
- pesare 3 etti di farina;
- mezzo bicchiere di acqua calda (non bollente);
- unire farina e acqua;
- lavorare l'impasto per 20/30 minuti, finché non abbia consistenza omogenea, pregando in silenzio;
- spianare l'impasto a forma circolare, e incidere i segni su entrambi i lati secondo quanto ricevuto dai catechisti;
- infornare con una teglia su casta forno;
- cuocere per 12 minuti poi girarlo e metterlo dentro per altri 10 minuti. Se dovessero comparire delle bolle durante la cottura, inumidirle con un panno pulito bagnato per evitare che si scuriscano.
- terminata la cottura fare raffreddare in un panno pulito, non lasciarlo nella teglia per evitare che compaiano macchie umide;
- ripiegarlo in un panno per il trasporto.
PREGHIERA MENTRE SI FA IL PANE (si può recitare il Padre Nostro o il Credo)
Benedetto sei tu Signore, Padre Nostro, Dio santo, Re eterno, che per la tua bontà e misericordia fai sorgere il frumento dalla terra.Fa o Signore che, come questa farina, sparsa qua e là sopra i colli, diventa in questo pane che mi appresto a fare una cosa sola, così si raccolga la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo regno, perché tua è la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen
Pane azzimo senza glutine
L'Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede, firmata dall'allora Card. Ratzinger, specifica che "Le ostie completamente prive di glutine sono materia invalida per l'eucaristia. Sono materia valida le ostie parzialmente prive di glutine e tali che sia in esse presente una quantità di glutine sufficiente per ottenere la panificazione senza aggiunta di sostanze estranee e senza ricorrere a procedimenti tali da snaturare il pane."
Simili considerazioni sono da tenere in conto per il pane azzimo, che non può essere confezionato con farina totalmente priva di glutine.
La stessa istruzione continua Il fedele affetto da celiachia che sia impossibilitato a comunicarsi sotto la specie del pane, incluso il pane parzialmente privato di glutine, può comunicarsi sotto la sola specie del vino.
Tali norme sono state ribadite nel 2017 dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti con la Lettera circolare ai Vescovi sul pane e il vino per l’Eucaristia.
Grazie
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