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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

Il cero pasquale

Negli anni '70 la tradizione del cero pasquale dipinto era quasi scomparsa, pur essendo già stato pubblicato il nuovo Messale Romano, rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II, che raccomandava l’uso del cero nuovo ogni anno, che si consumasse realmente. A Roma, capitale della cristianità, per esempio, quasi tutti i negozi di articoli religiosi e anche le cererie vendevano ceri pasquali di plastica con immagini adesive. Grazie alla riscoperta della Veglia Pasquale e dei segni liturgici, da parte del Cammino Neocatecumenale, si è recuperata la tradizione del cero pasquale in cera dipinto con i simboli della Resurrezione. Anche la patriarcale basilica di San Pietro ha sempre mantenuto la tradizione del cero pasquale autentico e dipinto. Nel 1988 la Congregazione per il Culto divino, nella lettera Paschalis sollemnitatis sottolineò che «Nel rispetto della verità del segno, si prepari il cero pasquale fatto di cera, ogni anno nuovo, unico, di grandezza abbastanza