Kiko Arguello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, insieme a Carmen Hernandez, ha messo a servizio dell'evangelizzazione anche il suo talento artistico. Negli anni ha dipinto numerose icone, nel solco della tradizione iconografica orientale, che si è mantenuta nel corso dei secoli, a differenze della tradizione artistica in occidente che ha subito l'influsso delle varie epoche storiche e artistiche.
Cominciamo oggi una serie di post per spiegare i dettagli delle singole icone che compongono la corona con i misteri della salvezza, consci che il descrivere un'icona, non avendola realmente di fronte certamente manca di qualcosa. Nella Chiesa Ortodossa, ad esempio, le icone sono considerate sacramentali, come l'acqua benedetta o gli esorcismi. Trattare un'icona come una mera opera d'arte sarebbe come una profanazione o una irriverenza per i cristiani. Le icone, come gli altri sacramentali, agiscono ex opere operantis. L’oro che abbonda nelle icone, nello sfondo, nelle decorazioni, nelle immagini, significa l’annuncio di una realtà celeste.
Dopo aver letto questo articolo, dovresti andare a contemplare una icona dal vivo, come un pellegrinaggio.
Il Pantokrator o Pantocratore
Al centro della corona misterica, sopra la sede presidenziale, viene rappresentato il Cristo Pantocratore ossia l'Onnipotente, che viene alla fine dei tempi nella gloria della sua divinità a giudicare la terra.L'icona svela la verità della potenza di Dio che era stata nascosta sotto le spoglie mortali del Cristo. Sulle mani e sui piedi si vedono le piaghe della crocifissione e dell'umiliazione che patì per amore nostro. E' lui il Figlio dell'Uomo annunziato dalle Scritture, che disprezzato e deriso nella sua prima venuta nel mondo, viene ora nella sua seconda venuta come giudice giusto per giudicare i vivi e i morti: "Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'Uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra e vedranno il Figlio dell'Uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli" (Mt 24,30-31).
Nella sua mano sinistra tiene il Libro della Vita, su cui si legge "Amate i vostri nemici" (Mt 5,44), queste parole sono il cuore della Nuova Alleanza e immagine dell'uomo nuovo. Infatti Gesù è, allo stesso tempo l'immagine di Dio e dell'uomo. In lui, vincitore della morte e Signore di tutto ciò che schiavizza l'uomo, queste parole sono ora realizzabili nella nostra vita, e su di esse saremo giudicati. Nella pagina a destra del Libro della Vita si legge: "Vengo presto" (Ap 22,20). Sono parole di incoraggiamento, un invito alla perseveranza, per mantenere salda la nostra fede perché anche noi possiamo dire con San Paolo: "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione" (2 Tim 4,7-8).
Sotto l'immagine del Cristo Pantocrator, durante le celebrazioni il presbitero, icona vivente di Cristo, fa pensare alle parole del prefazio della notte di Natale, in cui la Chiesa ringrazia il Padre perché "nel mistero del Verbo incarnato è apparsa agli occhi della nostra mente la luce nuova del tuo fulgore, perché conoscendo Dio visibilmente, per mezzo suo siamo rapiti all'amore delle cose invisibili". Il Pantocrator esprime infatti l'attesa escatologica dell'Assemblea cristiana, che sperimenta, durante la Celebrazione Eucaristica, la presenza viva del Cristo. Questa esperienza la conferma nella fede e accende in lei il desiderio della venuta finale del Signore, che segna la vittoria definitiva sul male e sulla morte. Perciò la Chiesa, in un grido pieno di speranza, esclama: "Vieni Signore Gesù!". La centralità dell'immagine svela anche l'orientamento della storia verso il suo punto conclusivo: l'incontro con Cristo che viene. Il nostro mondo tende ad un fine, non di disfatta e di vuoto, ma di pienezza di vita in Dio.
Il Cristo Pantocrator converge a se' tutto il ciclo pittorico. E' il centro di tutta la corona misterica. Per questo la sua figura, catturando per prima lo sguardo, si stacca dal fondo dell'oro e sembra quasi venire incontro a chi entra nella Chiesa e farci partecipi della sua trasfigurazione finale e vittoriosa, come esprimono le sue vesti bianche, segno della sua divinità. Anche i cristiani, che nel Battesimo hanno sconfitto il principe di questo mondo, cioè il diavolo, sono rivestiti della natura di Dio e indossano vesti candide all'uscita dal fonte battesimale: "Il vincitore sarà dunque vestito di bianche vesti, non cancellerà il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerà davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli" (Ap 3,5).
Il ciclo pittorico
Sulla sinistra ci sono le pitture che rappresentano la vita terrestre di Cristo: l'Annunciazione, la Natività, il Battesimo e la Trasfigurazione, l'Entrata in Gerusalemme, l'Ultima Cena e la Crocifissione. Sulla destra le pitture che rappresentano la vita celeste, che già inizia col Sabato Santo: la Deposizione dalla croce, segue la Discesa agli Inferi, la Tomba vuota, l'Apparizione di Cristo Risorto agli apostoli, l'Ascensione al cielo, la Pentecoste e l'Assunzione di Maria "Dormitio".Il Cristo con la mano destra benedice. Il suo corpo è inscritto nelle tre sfere cosmiche. La prima sfera è blu e rappresenta la terra. La seconda sfera è nera e rappresenta la morte che circonda la terra. La terza sfera è celeste e rappresenta il Cielo. Al centro la figura di Cristo spezza il cerchio della morte e unisce la terra al cielo. I quattro angoli rossi laterali sono immagine degli Evangelisti che annunciano e preparano la seconda venuta di Cristo nel mondo.
Vuoi approfondire la conoscenza delle icone?
Entra nel corso sull'iconografia Icone del Cammino.
Buonasera, sono un responsabile di una comunità di Roma. Vorrei essere contattato per alcune info sull' icona del Pantocratore
RispondiEliminaGrazie
Andrea